Via Translabirintica

La via di accesso é retroauricolare, che, a seconda delle dimensioni del neurinoma, viene eseguita con una linea di incisione che può essere più ampia di quella mostrata dal disegnatore. Ciò aumenta la possibilità di avere uno spazio di lavoro più ampio nei tumori voluminosi, oltre e sigillare meglio con il grasso prelevato dall'addome la breccia operatoria.

 

La prima parte dell'intervento consiste nell'asportare, con il trapanino ad alta velocità, l'osso della mastoide per esporre le strutture venose, la dura madre della fossa posteriore e della fossa media ed identificare il decorso del nervo facciale.

Successivamente ci si fa strada attraverso le strutture del labirinto (canali semicircolari, sacco endolinfatico e vestibolo) la cui asportazione provoca la sicura perdita dell'udito. Per questo motivo questa via viene eseguita quando il neurinoma ha già compromesso del tutto la funzione uditiva.

In seguito viene aperto il canale acustico interno per esporre la parte di tumore intracanalare e la parte finale del nervo facciale. La successiva apertura della dura madre della fossa cranica posteriore davanti al seno sigmoide permette la rimozione totale del tumore con la possibilità di scollare il nervo facciale.

Riteniamo che questa via sia la più indicata nei tumori molto voluminosi in cui vi é compromissione dell'udito. L'operatore ha una migliore visione nello scollare il tumore dal tronco cerebrale, minimizzando così il rischio per la vita del paziente e vi é una percentuale inferiore di paralisi del nervo facciale. Inoltre risulta più agevole una asportazione completa della massa quando una cospicua componente si trova all'interno del canale acustico interno. Lo svantaggio della via é nella sicura perdita dell'udito (non é indicata nei tumori molto piccoli con udito conservato in cui infatti si sceglie la via retrosigmoidea) e richiede maggiore difficoltà tecnica nella preparazione.

 

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