MONITORAGGIO NEUROFISIOLOGICO INTRAOPERATORIO

Di fondamentale importanza in tutta la microchirurgia più delicata dove é preminente il salvataggio delle funzioni neurologiche.

I campi di regolare impiego sono:

 

- neurochirurgia della base del cranio, ivi incluse le decompressioni microvascolari per le sindromi da conflitto (nevralgia trigeminale ed emispasmo del facciale), per salvaguardare l'integrità dei nervi cranici, cioé quelli che muovono gli occhi e la muscolatura facciale, e che regolano la funzione della deglutizione e della fonazione. Esempio classico é il controllo del nervo facciale durante l'asportazione del neurinoma dell'acustico.

Nelle lesioni del tronco cerebrale, inoltre, si é soliti associare al controllo dei nervi cranici, anche il controllo dei Potenziali Evocati Motori per evitare paralisi del funzionamento degli arti.

- neurochirugia del midollo spinale: l'asportazione di tumori intramidollari e l'esecuzione della microDREZotomia devono conservare la integrità delle vie motorie ed il monitoraggio risulta un presidio fondamentale per il lavoro in massima sicurezza.

- neurochirurgia del plesso brachiale e dei nervi periferici: l'utilizzo del monitoraggio é di grande aiuto nelle lesioni nervose in cui c'é continuità del tronco nervoso, per valutare le residue possibilità di recupero e, massimamente, durante la neurotizzazione con C7 controlaterale. Nell'utilizzo cioé della radice C7 dell'arto sano come generatore di assoni motori, il monitoraggio si é rivelato uno strumento preziosissimo per evitare di danneggiare la funzionalità dell'arto donatore.